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Olmedo

Olmedo è un piccolo centro della Sardegna nord-occidentale situato tra Alghero, Porto Torres e Sassari
Olmedo, nome che deriva molto probabilmente dalla radice "olmo", albero della famiglia delle querce che in età giudicale trovava un'ampia diffusione nell'area che oggi ospita l'agglomerato urbano, è un paese di circa 3000 abitanti esteso in pianura ma con suggestivi punti panoramici, uno su tutti Monte Baranta, che permettono di cogliere il panorama che si estende fino al Golfo di Alghero.

Ricca di testimonianze storiche che vanno dall'età prenuragica (di grande importanza il Complesso Megalitico di Monte Baranta) fino al 1500 con la graziosa Chiesa di N.S. di Talia.
Nel paese è molto viva la conservazione delle tradizioni popolari e nel particolare quella del pane tradizionale. Di notevole interesse etnologico è la Mostra del Pane che si svolge da molti anni e che richiama moltissime visite da tutta la Sardegna. Così ad Olmedo si può trovare un po di tutto: cultura, storia e tradizioni popolari.

La chiesetta Nostra Signora di Talia

La chiesa di Nostra Signora di Talia (chiamata in precedenza Santa Mada di Ulumetu) è situata nel centro abitato, di cui un tempo fu la parrocchiale.
Risale al XII secolo e fu realizzata secondo schemi toscano-lombardi.
L'attuale intitolazione detta chiesa deriva dal simulacro delta Madonna ritrovato fra le rovine del villaggio di Talia, presso l'omonimo nuraghe. I paramenti murari adornati da un susseguirsi di archetti pensili e monofore sono realizzati in conci di calcare, tufo rossastro e trachite basaltica, disposti a strati sparsi, di piccole dimensioni nella parte bassa e di media pezzatura nella parte atta e all'interno dell'aula. Queste differenze fanno pensare che la parte superiore dei muri sia stata ricostruita a breve distanza di tempo dall'impianto originario. L'interno presenta una navata centrale con tetto ligneo e due piccole navate laterali con volta a botte.

Mostra del Pane tradizionale e Presepe di Pane

La Mostra del Pane si svolge a inizio novembre (anche se le date possono subire delle variazioni) per la quale vengono allestiti diversi stand dove si espongono i vari tipi di pane per uso quotidiano e per le occasioni speciali.
Si ricordano in particolare: su cozzulu de s’ou, un tipo di pane a pasta dura sfornato in occasione delle festività pasquali che contiene al centro un uovo sodo.
Poi vi sono su pane russu, pane di pasta dura lavorato a varie fogge (a battos melas, lotura, a ferru de caddu), su pane oltadu in telu, pane generalmente di forma allungata fatto lievitare su appositi teli che ricoprono i pani a mo’ di nido d’ape; è un pane quotidiano da tavola che va servito tagliato a fette, per via della sua consistenza e che ben si adattava agli uomini che andavano in campagna per rimanervi per più giorni.
Due i tipi di pane chiamato su pane fine: quello per le grandi occasioni (festa di Maggio, matrimoni, cresime, prime comunioni) pane fine piccadu (ricamato), la cui lavorazione del tutto particolare, dalle varie forme ellittiche e decorato con motivi floreali, sottolinea la sacralità dell’avvenimento, e il pane fine tradizionale, per tutti i giorni di foggia ellittica semplice e privo di ornamenti; questo pane, data la finezza della pasta e quindi di difficile lievitazione, viene solitamente prodotto nei periodi più caldi, da aprile a ottobre. Poi c’è sa covazza berda, pane sfornato in occasione dell’uccisione del maiale, proprio perché la farina viene impastata con il grasso maiale (berda) che si ottiene dalla lavorazione (scioglimento) de s’assunza, e con l’aggiunta di uva passa e zucchero in superficie; è un pane che può essere considerato anche un dolce. Su coccu, è un pane tipo focaccia per tutti i giorni che si ottiene dopo una lunga lievitazione; il risultato finale è un tipo di pane più morbido, rispetto alla focaccia tradizionale con una durata di circa una settimana; altra particolarità è che la lievitazione avviene dentro cestini di giunco e pertanto la superficie del pane assume la forma dell’intreccio del cesto stesso e, in genere, quello più intrecciato veniva riservato per i regali.

Durante le festività natalizie le abili panificatrici realizzano una vera e propria opera d'arte: il Presepe di Pane.
Nella piccola chiesetta di Talia viene allestito un grandissimo presepe con le statuette realizzate interamente di pane.

Festa Patronale del 1° Maggio

È la festa princiaple del paese, dedicata alla Madonna di Talia, patrona del paese che si svolge a cavallo del 1° Maggio.
Durante la festa molto viva è la partecipazione popolare con una processione che porta in giro per il paese la statua della Madonna. Durante i festeggiamenti si possono ammirare le ragazze e i raggazzi del paese vestiti con il vestito tradizionale sardo. Molto suggestiva anche la processione a cavallo.

Olmedo Produce

Da qualche anno il Comune e la ProLoco organizzano durante il mese di settembre (solitamente la prima settimana del mese) una mostra dei prodotti e dei manufatti locali.
Saranno all’opera gli artigiani olmedesi: le panificatrici esperte, artigiane ricamatrici dei tessuti, gli intrecciatori dei cestini, i produttori di miele e tanto altro ancora. Molto risalto viene dato ai vari cibi tradizionali come i primi piatti, i dolci e i liquori fatti in casa.
In particolare sarà fatto degustare un piatto tipico olmedese “ciccioneddos cun bagna de affidu” che da generazioni era preparato il giorno delle nozze.
Olmedo, anche in quest´occasione, punterà molto sulla sua tradizionale connotazione data dalla cultura della panificazione nelle sue svariate forme.

Sardegna in Festa

Ad agosto si svolge la manifestazione Sardegna in Festa con la quale Olmedo ha l'obiettivo di far conoscere il proprio territorio nonchè la cultura e i piatti tradizionali un un più vasto pubblico possibile.
Per tre giorni, diverse Pro Loco e vari Comuni della Sardegna, in totale 50, faranno la presentazione del proprio miglior piatto tipico.
Ogni località avrà a disposizione vari stands dove proporre le pietanze. Faranno da cornice musica e folklore della Regione.
Parallelamente avrà luogo un importante convegno sul di “Turismo Enogastronomico" e sarà possibile partecipare a visite guidate ai siti archeologici di Montebaranta e Anghelu Ruiu e ad Aziende vitivinicole locali. Durante l’evento si potranno seguire i laboratori del gusto e i laboratori didattici permanenti dedicati alla cultura del pane.

Complesso megalitico Monte Baranta

Questo insediamento, risalente al 2500 a.C. circa ed attribuito alla "cultura di Monte Claro" (diffusa tra il 2500 e il 2200 a.C.), fu scoperto nel 1962, ma gli scavi iniziarono nel 1979. Non si conosce con certezza la sua destinazione, ma l'ipotesi più probabile è che fosse un luogo di culto fortificato da possenti mura.
Durante gli scavi del 1980 si è potuto studiare un recinto-torre simile ad un protonuraghe, ma che non ha nulla in comune con questi, tranne la pianta circolare. Il recinto-torre ha la forma di un ferro di cavallo, e fa parte di un sistema difensivo di mura che si estende lungo tutto l'altipiano, ma è separato dalla muraglia megalitica vera e propria, essendo posto proprio sullo strapiombo, forse per poter controllare tutta la valle sottostante. Ha una superficie totale di 390 mq. e un diametro massimo di 20,6 m, lo spessore varia da un massimo di 6,5 m. ad un minimo di 4,15 m. mentre l'altezza media è intorno ai 3,5 m. ed è molto probabile che sia vicina a quella originaria della costruzione. Il paramento murario è costruito all'esterno con enormi massi di trachite alquanto irregolari e all'interno con pietre di dimensioni più piccole, tra queste due murature si trova un riempimento di piccoli sassi e terra. L'edificio ha due grandi ingressi a corridoio, uno a ovest ed uno ad nord, dei quali il primo è il più imponente: ha un'altezza di 2,10 m. e presenta un grosso e corto architrave sul quale poggia un'altro masso ancora più grande, e un corridoio lungo 5,80 m; il corridoio nord, più piccolo, è lungo 4,80 m.. Dagli ingressi si accede ad un cortile che quasi sicuramente non ha mai avuto una copertura.